📻 Radio Verbosità: Cronache dal Premio Amerino 2025 🎙️
Trasmissione speciale di Radio Verbosità Frequenza 1337 MHz - La Radio degli Errori Consapevoli
Salve a voi, egregi verbonauti dell'etere letterario! Qui vi parla Baldassarre Logorroico, in collegamento differito - o meglio, in differita meditazione - dal Premio Amerino 2025, dove ho accompagnato spiritualmente il nostro Fabiano Pirozzi attraverso le peripezie della competizione letteraria.
Del Viaggio e delle Sue Inevitabili Digressioni Chilometriche
Tre ore di pellegrinaggio automobilistico fino a Vasanello, provincia di Viterbo, con «Il Giorno in cui il Tasto Backspace Scioperò» custodito nel cuore e nell'anima, mentre il corpo attraversava paesaggi e autostrade con quella curiosità mista ad ansia che caratterizza ogni appuntamento con il destino letterario.
Del B&B Esistenzialista e delle Sue Serrature Ribelli
L'organizzazione ha offerto l'ospitalità notturna a tutti i finalisti - gesto di rara magnanimità in tempi di premi letterari sempre più austeri.
Ma ecco che il B&B, quasi avesse letto il racconto e volesse omaggiarlo con una rappresentazione scenica involontaria, ha deciso di interpretare il tema dello sciopero in chiave architettonica.
Primo atto: ci viene assegnata una stanza. Salvo scoprire, con leggero imbarazzo condiviso, che tale camera risultava già occupata da altri ospiti. Disguido organizzativo, evento non infrequente nell'umana imperfezione gestionale.
Secondo atto: veniamo ricollocati in altra stanza, questa volta presumibilmente sgombra da presenze altrui. Senonché la serratura manifesta inequivocabili segni di insubordinazione meccanica, rifiutandosi ostinatamente di aprirsi.
Terzo atto, quello risolutivo e grottesco: il proprietario, in un crescendo di tentativi sempre più strenui, finisce per spezzare la chiave dentro la toppa stessa.
Una serratura che sciopera. Proprio come il backspace del racconto. La realtà che imita l'arte, con quella ironia involontaria che solo l'esistenza sa manifestare.
Della Cerimonia e delle Sue Liturgie Letterarie
Atmosfera gradevole, dieci finalisti radunati nell'attesa del verdetto. Si respira quella particolare tensione mista a cameratismo che caratterizza gli scrittori quando si trovano nella medesima condizione di attesa giudicante.
Qualche apprezzamento sul ritmo e la musicalità del racconto, che naturalmente reca conforto all'animo dell'autore.
La giuria esprime le proprie preferenze. Ogni premio ha la sua sensibilità, la sua linea, il suo particolare modo di interpretare la qualità letteraria. È nella natura stessa del giudizio estetico essere opinabile e soggettivo.
Della Cena Pantagruelica e delle Conversazioni Annesse
Banchetto sontuoso a base di pesce, offerto dall'organizzazione a tutti i finalisti. Si mangia, si conversa di letteratura e vita, ci si conosce oltre la pagina scritta. Perché questo, alla fin fine, è il vero portato dei premi letterari: non tanto le targhe o i riconoscimenti formali, quanto piuttosto i volti incontrati, le voci ascoltate, le affinità scoperte.
Dei Premi Materiali e dei Gadget Territoriali
Targa commemorativa, antologia con pubblicazione del racconto (elemento questo certamente utile per il curriculum letterario), e un DVD su Vasanello e il suo territorio. Omaggio turistico che testimonia l'attaccamento degli organizzatori al luogo che li ospita, anche se - a onor del vero - credo di non possedere un lettore DVD da anni ormai.
Dell'Epilogo e del Ritorno
Tre ore di viaggio di ritorno da Vasanello. Nel bagagliaio, insieme ai materiali del premio, la consapevolezza che partecipare valeva comunque l'esperienza vissuta.
I premi letterari sono questo: un impasto di casualità, incontro umano, teatro talvolta dell'assurdo. Ma si va, si partecipa, si vive l'esperienza nella sua interezza.
E si torna con storie da raccontare. Come quella della serratura che ha scelto di scioperare.
Che forse, alla fin fine, è la più letteraria di tutte.
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Questa era Radio Verbosità, frequenza 1337 MHz.
Dove persino gli oggetti inanimati reclamano il diritto all'insubordinazione.
Baldassarre Logorroico vi porge i più cordiali saluti.

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Pazientate: l’attesa è il preambolo del delirio.