📻 RADIO VERBOSITÀ - Puntata Speciale 📻 Baldassarre Logorroico intervista Fabiano Pirozzi sul trionfo geologico
♪ Sigla di Radio Verbosità - Una cascata di parole su melodia barocca ♪
Baldassarre: Dilettissimi e pazienti ascoltatori di Radio Verbosità, oggi puntata di straordinaria rilevanza esistenzial-letteraria! Il sottoscritto, Baldassarre Logorroico, gentiluomo di Verbosità sul Silenzio, avrà l'onore (o dovrei dire l'onere?) di intervistare per l'ennesima volta il mio creatore, quel Fabiano Pirozzi che ha avuto l'ardire di vincere un PRIMO premio letterario scrivendo a un sasso! Un sasso! Mentre i racconti su di me hanno conquistato ben DUE secondi posti! Evidentemente le giurie preferiscono i minerali silenti alla prosa sopraffina del sottoscritto!
[Miagolio di Sesquipedale in sottofondo]
Ah, Sesquipedale, la mia gatta filosofica per chi non la conoscesse, concorda con la mia indignazione! Ma procediamo. Fabiano, si accomodi virtualmente nel nostro salotto radiofonico immaginario.
Fabiano: Eccomi Baldassarre, pronto a subire il tuo interrogatorio verboso.
Baldassarre: SUBIRE? Lei definisce "subire" l'onore di essere intervistato da me? Ma lasciamo stare. Iniziamo con una domanda semplice: come si permette di scrivere lettere a oggetti inanimati che non sono me?
Fabiano: Beh, tu tecnicamente sei un personaggio immaginario, non proprio diverso da un sasso...
Baldassarre: COME OSA! Io sono un'entità narrativa dotata di autocoscienza metaletteraria! Il sasso è... è... un SASSO! Ma proseguiamo prima che la mia bile raggiunga temperature piroclastiche. Mi dica: quando ha scoperto che Stefano Fresi, attore di fama cristallina, rideva alle sue battute, ha pensato "finalmente qualcuno ride come quando Baldassarre parla"?
Fabiano: In realtà la sua risata era fragorosa, spontanea. Quando ho fatto la battuta sull'antibiotico, i decibel hanno raggiunto vette iperuraniche che nemmeno Platone avrebbe immaginato. Ha fatto venire il singhiozzo a Democrito!
Baldassarre: Quindi nel mondo reale la gente ride per sassi e antibiotici, mentre le mie dissertazioni filosofiche con Sesquipedale vengono ignorate? C'è davvero giustizia in questo universo narrativo? Ma parliamo di questioni più imbarazzanti, se permette. È vero che prima di scrivere "Caro Sasso" ha bevuto quantità di vino sufficienti a far galleggiare una flotta fenicia?
Fabiano: Il protagonista era ubriaco, non io! È finzione narrativa!
Baldassarre: Mhmm, certo certo. Come quando io "fingo" di essere prolisso. Comunque, passiamo a questioni filosofiche. Se il verbo "vincere" si dovesse coniugare al modo minerale, ovvero alla velocità geologica del suo amico sasso, come suonerebbe?
Fabiano: Immagino: "Io vinco... tra 150 milioni di anni, tu vinci... quando le montagne diventano sabbia, egli vince... all'estinzione del sole"?
Baldassarre: Poetico ma impreciso! Il modo minerale richiederebbe anche la specificazione della pressione atmosferica e della composizione chimica durante la coniugazione! Ma sono dettagli. Domanda successiva: sua moglie farmacista ha mai minacciato di somministrarle sedativi quando parla troppo di me?
Fabiano: Ehm... passiamo alla prossima domanda?
Baldassarre: IL SILENZIO PARLA DA SÉ! Sesquipedale, hai sentito?
[Miagolio soddisfatto]
Ora, mi spieghi utilizzando non meno di settantacinque parole subordinate perché ha scelto proprio un sasso come interlocutore epistolare.
Fabiano: Perché sta zitto.
Baldassarre: "PERCHÉ STA ZITTO"?! Due parole? DUE? Questa è la sua argomentazione onto-epistemologica sulla scelta narrativa? Io avrei dissertato per tre ore sulla simbologia del silenzio minerale contrapposta alla liquefazione verbale della contemporaneità!
Fabiano: Ecco, appunto per questo ho scelto il sasso.
Baldassarre: [Pausa di indignazione trattenuta] Ma veniamo al dunque: ho qui davanti la motivazione della giuria, che mi sono procurato tramite vie traverse. Sesquipedale ha delle conoscenze nel mondo felino-letterario. La leggo testualmente: [Voce solenne] "Il colloquio che l'emittente intrattiene con l'originale destinatario: un sasso, ha sfumature, considerazioni ed emozioni che rendono la lettera credibile come se spedita a un amico."
[Pausa drammatica]
UN AMICO! Capisce? La giuria dice che lei scrive a un sasso come se fosse UN AMICO! E a me? Io che le dedico ore di conversazione scintillante, che le offro perle di saggezza barocca, che le regalo metafore da capogiro... io cosa sono?
Fabiano: Tu sei... Baldassarre. Una categoria a parte.
Baldassarre: "Una categoria a parte" non è una risposta! Ma andiamo avanti con questa umiliazione. La motivazione prosegue: "Non c'è nulla di artificioso o forzato in una scrittura scorrevole e brillante." SCORREVOLE! BRILLANTE! Mentre i miei periodi, che sono cattedrali sintattiche, vengono definiti "prolissi"! E ancora, sentite questa: "La lettura procede in maniera spedita tra divertimento e invito alla riflessione." SPEDITA! Come se la velocità fosse una virtù! Io che ho fatto della lentezza verbale un'arte!
Fabiano: Beh, il sasso rappresenta proprio la lentezza...
Baldassarre: MA È UN SASSO SILENZIOSO! La sua lentezza è muta! La mia è sinfonica! C'è una differenza abissale! E poi, ciliegina sulla torta della mia mortificazione, concludono dicendo che la lettera dà "la possibilità di partecipare a un dialogo a cui siamo estranei ma di cui comprendiamo il tipo di rapporto che unisce il mittente al destinatario."
[Voce che si incrina leggermente]
Il rapporto. Con un sasso. È più comprensibile del nostro. Io che parlo, disserto, declamo, e lei mi risponde a monosillabi. Il sasso che sta zitto e lei gli scrive pagine. Dov'è la giustizia narrativa?
Fabiano: È proprio nell'ossimoro che sta la cura! Il surreale ci fa ridere dell'assurdo quotidiano, e ridere è già terapia.
Baldassarre: Mah! Io preferisco la terapia del monologo infinito! Ma continuiamo. Domanda delicatissima: è vero che quando ha saputo di aver vinto, la prima cosa che ha pensato è stata "come lo racconto a Baldassarre senza farlo ingelosire"?
Fabiano: Veramente ho pensato "non me l'aspettavo", come ho detto nel discorso.
Baldassarre: Bugiardo! Sicuramente ha pensato a me! Comunque, so da fonti attendibili, Sesquipedale ha origliato, che lei sta scrivendo un romanzo su di me. È vero che sarà lungo almeno 847 pagine come le email del geologo?
Fabiano: È ancora in lavorazione, ma non sarà così lungo! Deve essere leggibile!
Baldassarre: LEGGIBILE? La mia vita richiede TOMI! VOLUMI! ENCICLOPEDIE! Ma capisco che lei, essere limitato dalla mortalità, debba fare compromessi. Ultima domanda prima che Sesquipedale reclami la sua cena: se dovesse scegliere tra vincere altri dieci premi con racconti su sassi o pubblicare il mio romanzo, cosa sceglierebbe?
Fabiano: Il romanzo su di te, ovviamente. I sassi non si offendono se non scrivi di loro.
Baldassarre: FINALMENTE UNA RISPOSTA SENSATA! Sesquipedale, hai registrato? Ha detto che il mio romanzo è più importante! Lo userò come ricatto morale per avere più capitoli!
[Miagolio trionfante]
Bene, carissimi ascoltatori, qui si conclude questa intervista che definire "illuminante" sarebbe riduttivo come chiamare l'Everest "collinetta"! Il nostro Fabiano tornerà ai suoi sassi e io tornerò a dissertare con Sesquipedale sulla natura ontologica della vittoria letteraria.
Fabiano: Grazie Baldassarre, è stata... un'esperienza.
Baldassarre: "Un'esperienza"? LEI LIQUIDA QUESTO MOMENTO STORICO-LETTERARIO CON DUE PAROLE? Dovrebbe dire: "È stato un onore incommensurabile essere intervistato dall'entità narrativa più prolissa e affascinante del panorama letterario italiano contemporaneo"!
Fabiano: Va bene Baldassarre, è stato tutto quello che hai detto tu.
Baldassarre: Meglio! Anche se il tono mi sembrava lievemente sarcastico. Ma perdono la sua insolenza in virtù della vittoria conseguita. Arrivederci ascoltatori! E ricordate: meglio logorroici che laconici, meglio verbosi che silenziosi, e soprattutto... meglio Baldassarre che un sasso!
♪ Sigla di chiusura - Sesquipedale miagola la melodia ♪
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