PREMI
Ovvero: quando ben sette giurie letterarie soccombono al fascino dell'assurdo
PREMESSA NECESSARIA
Prima che pensiate che questo sia un angolo dell'ego smisurato, preciso: questi quattro riconoscimenti dimostrano che a volte c'è ancora chi si ferma ad ascoltare storie di lupi filosofi e gentiluomini verbosi.
E poi, diciamocelo: Baldassarre ha vinto un premio col suo nome nel titolo. Non potevo non dedicargli una pagina.
🏆 LA BACHECA DELL'IMPOSSIBILE
27 settembre 2025 | Sala Consiliare, Pescara
Racconto premiato: "Il Filosofo del Soffritto: Una Meditazione Culinaria"
Motivazione della giuria: "Il racconto 'Il Filosofo del Soffritto: Una Meditazione Culinaria' conquista per l'originalità e l'ironia con cui trasforma un gesto quotidiano in una riflessione esistenziale. La scrittura brillante e surreale, capace di mescolare leggerezza e profondità, invita il lettore a cogliere il senso della vita anche nei dettagli più semplici. Ne rimane un retrogusto di saggezza e meraviglia: un inno al quotidiano che sa diventare filosofia."
Il mio commento: Quando undici giurati - psicologi, neurologi, giornalisti, scrittori, un'attrice, docenti - si riuniscono per giudicare racconti e finiscono per immedesimarsi in un cubetto di prosciutto che filosofeggia mentre attende la cottura, significa che qualcosa di magico è accaduto. La Presidente Di Basilico e altri membri della giuria me l'hanno confessato: "Ci siamo riconosciuti nel cubetto". Siamo tutti dadini esistenziali in attesa del soffritto della vita.
Il momento più surreale? Quando, senza saperlo, ho quasi cacciato dalla sedia l'Onorevole D'Alfonso per difendere il posto della signora milanese seduta accanto a me che stava ricevendo il premio. Lui, da vero gentiluomo, si è alzato senza battere ciglio. Un parlamentare che cede il posto: il surreale che supera la realtà.
Ma la vera consacrazione è arrivata quando uno dei giurati, con urgenza quasi esistenziale, mi ha chiesto: "Ma devi assolutamente dirmi cosa stavi cucinando con quel soffritto!" La risposta - pasta panna prosciutto e piselli, il piatto che piace a mia figlia - ha scatenato una riflessione condivisa sulla sottovalutazione delle specialità anni '80. Abbiamo così scoperto che un piatto può ispirare filosofia e che la filosofia può ricondurci al piatto.
Il premio è dedicato alla memoria dell'Avvocato Valentino Brunetti, prematuramente scomparso nel 2024. La presenza dei suoi genitori - il Professor Guido Brunetti, insigne neuroscienziato e Presidente Onorario del premio, con la moglie - ha dato alla cerimonia un tono di commozione autentica. Un premio che unisce memoria e cultura, dove uno scienziato delle menti incontra uno scrittore di cubetti pensanti. La simmetria poetica è innegabile.
E dulcis in fundo, la Presidentessa Di Basilico mi ha gentilmente offerto la possibilità di organizzare una serata di presentazione delle "Cronache dal Grande Forse" a Pescara. Baldassarre è già in fibrillazione logorroica: pretende il ruolo di protagonista assoluto.
Da quando ho scritto questo racconto, confesso di fare sedute di terapia di gruppo pre-cottura con cipolle e carote. "Scusate, fra poco vi trasformo, ma sarà per una giusta causa!"
📻 Per il resoconto completo dell'avventura pescarese: Radio Verbosità - Edizione Straordinaria
📖 Per leggere il racconto premiato: Il filosofo del soffritto: quando un cubetto di prosciutto ti insegna l'esistenza (e vince pure un premio)
PREMIO VITTORIA AGANOOR POMPILJ – 1° CLASSIFICATO 🏆
Lettera premiata: "Caro Sasso"
Motivazione della giuria: "Il colloquio che l'emittente intrattiene con l'originale destinatario: un sasso, ha sfumature, considerazioni ed emozioni che rendono la lettera credibile come se spedita a un amico. Non c'è nulla di artificioso o forzato in una scrittura scorrevole e brillante. La lettura procede in maniera spedita tra divertimento e invito alla riflessione corrispondente in pieno a quella che dovrebbe essere una missiva: darci la possibilità di partecipare a un dialogo a cui siamo estranei ma di cui, grazie ad essa, comprendiamo il tipo di rapporto che unisce il mittente al destinatario."
Il mio commento: Il mio commento: Primo posto assoluto scrivendo a un minerale. La giuria – Mino Lorusso, Viviana Picchiarelli, Marilina Giaquinta, Fabio Versiglioni, Giuliana Zagra, Elena Zuccaccia – ha premiato un geologo ubriaco che trova nel suo sasso la risposta a 847 email non lette.
Il momento clou? L'attore che ha interpretato il mio racconto mi rivela: "Mio padre era geologo". Il surreale che si autogenera, il destino che fa letteratura. Nel mio discorso di ringraziamento ho confessato che cerco di curare il male di vivere con dosi massicce di metafore, ma a volte, come mi ricorda mia moglie farmacista, serve l'antibiotico. Stefano Fresi in prima fila esplode in una risata tonante. Il borgo intero adotta il mio sasso filosofo.
Ho vinto parlando con chi pratica da 150 milioni di anni quello che i guru vendono a 50 euro l'ora: la presenza mentale. La giuria ha capito tutto: in questa lettera c'è la frenesia contemporanea vista dalla prospettiva geologica, dove un'email impiega ere per essere letta e la vera urgenza è imparare a stare fermi mentre il mondo gira troppo veloce.
Il sasso, dal suo comodino, continua a fregarsene altamente. Ed è proprio per questo che resta il mio maestro.
PREMIO APERTAMENTE 2025 – 2° CLASSIFICATO
29 agosto 2025 | Sala Consiliare, Pescina (AQ)
Racconto premiato: "Il Museo Segreto di Lelè"
Motivazione della giuria: "Il Museo Segreto di Lelè ha un'atmosfera sospesa e molto suggestiva: riesce a trasformare un'esperienza quotidiana e apparentemente banale - l'attesa silenziosa prima dell'inizio delle lezioni - in qualcosa di mitico. La prosa è ricca, con immagini evocative - 'mezz'ora che durava un'eternità', 'statue pensanti' - il ritmo narrativo, che evoca il fiabesco con 'c'era una volta...', unisce il ricordo personale alla dimensione simbolica. I 'canali' - pigne kamikaze, uccellini caffeinomani, cespugli-portali - concretizzano l'idea del Museo segreto con invenzioni visive e surreali che rendono il bambino un pioniere dell'assurdo. Come accade nei libri di Calvino e di Rodari quando descrivono la logica segreta dell'infanzia, Lelè diventa inconsapevolmente figura catalizzatrice di una iniziazione poetica: non insegna nulla 'con parole', ma obbligando al silenzio apre la strada all'immaginazione."
Il mio commento: Secondo posto che vale un primo. Non per autoconsolazione, ma perché la giuria presieduta da Mauro Parisse ha colto perfettamente le stratificazioni del racconto, citando addirittura Calvino e Rodari. E poi, essere riconosciuto dall'assessore alla cultura come "quello che era qui la settimana scorsa" (due premi in sei giorni nello stesso comune!) è diventato il momento clou della serata. Ma soprattutto, confessare pubblicamente che Lelè esisteva davvero - la bidella della scuola elementare di Montone che mi costringeva al silenzio senza sapere di star creando un aspirante scrittore - ha trasformato la premiazione in un momento di verità narrativa. L'assessore mi ha anche caldamente invitato a partecipare al Premio Internazionale Ignazio Silone. Il surreale terapeutico ha fatto breccia nelle istituzioni pescinesi. A questo punto dovrei chiedere la residenza onoraria.
REWILDING APENNINES 23 agosto 2025 | Sala Conferenze "Ignazio Silone", Pescina (AQ) Racconto premiato: "Il Fiume Amnesico"
Motivazione della giuria: "Ne 'Il fiume amnesico' l'autore conferma il registro musicale che contraddistingue la sua produzione letteraria. Le parole e le emozioni che esse suscitano si trasformano in note e brani musicali, un incantesimo che riesce a dare vita a un essere inanimato come il fiume senza che il lettore si accorga dell'inganno. Il filo conduttore è l'amnesia del fiume, metafora della dimenticanza collettiva dell'uomo: dimenticanza delle relazioni antiche con la natura, dei gesti quotidiani che un tempo legavano l'essere umano all'acqua come fonte di vita e di comunità. Quando il fiume finalmente recupera la memoria, non è più soltanto un corso d'acqua che ritrova le proprie curve, ma diventa simbolo della possibilità di riscatto dell'umanità, riconoscendone la capacità di ravvedersi. Il tono ironico che l'autore imprime alla storia riesce a stemperare un tema serio - la violenza dell'uomo sulla natura, l'imbrigliatura forzata dei fiumi, la perdita del loro ruolo vitale nell'ecosistema - senza mai scadere nel moralismo, trasformando invece la denuncia ecologica in una fiaba moderna, capace di lasciare al lettore certamente un retrogusto amaro, ma soprattutto una scintilla di speranza."
Il mio commento: Quando ho spiegato al pubblico che il rewilding è come restituire ai fiumi il diritto di improvvisare le proprie curve, analogamente a un chitarrista flamenco che improvvisa nuove melodie invece di essere costretto a suonare solo due note, ho sentito che la metafora aveva colpito nel segno. Gli applausi scroscianti me l'hanno confermato! La giuria ha colto perfettamente questo "registro musicale" che attraversa i miei racconti: ogni storia è una sinfonia di parole che trasforma realtà complesse in melodie comprensibili. "Il Fiume Amnesico" rappresenta il quarto premio letterario in un anno e conferma che il "surreale terapeutico" applicato all'ecologia può davvero "lasciare una scintilla di speranza" - che è esattamente quello che volevo ottenere.
Racconto premiato: "Baldassarre e il Rispetto"
Posizione: 2° su 70 partecipanti (che non è poco per uno come Baldassarre, che considera una conversazione normale una forma di tradimento lessicale)
Momento magico: Performance teatrale dal vivo con Pamela Olivieri che ha interpretato Baldassarre e Fabio Capponi che ha musicato in sottofondo. Il pubblico si è rotolato dalle risate quando il protagonista ha tentato di dire "Un filone grazie" al panettiere - segno che l'arte di Baldassarre funziona anche dal palcoscenico.
Giudizio di Luca Pantanetti (Agenzia Letteraria Scriptorama): "È molto difficile scrivere narrativa ironica perché l'ironia è una delle cose più difficili in generale da trasmettere attraverso la parola scritta. Uno dei modi migliori è quello di avere grande proprietà di linguaggio e grande varietà di registri lessicali e stilistici. In questo il nostro autore è stato assolutamente bravissimo. Utilizzando una lingua che mima il mondo interiore del protagonista, l'autore tesse una storia leggera e deliziosa e fa dell'ironia e della ricchezza lessicale i suoi punti di forza. Ogni elemento è equilibrato e funzionale al piacere del lettore e quindi questo è un grandissimo merito perché è difficile trovare autori che non scrivano solo per se stessi ma che riescano a parlare al lettore. Lui ce la fa, quindi grandi complimenti."
Giudizio di Maddalena Regoli (studentessa IV liceo classico): "Una rinfrescante favola intellettuale, raccontata con un'ironia quasi socratica, sorprendentemente divertente."
Il mio commento: Quando un professionista del settore riconosce che dietro la logorrea di Baldassarre c'è tecnica narrativa vera, e quando una studentessa di liceo classico parla di "ironia quasi socratica", significa che abbiamo centrato l'obiettivo: dimostrare che si può essere colti senza essere noiosi, profondi senza essere pesanti. Baldassarre ha conquistato il palcoscenico di Civitanova e chissà, magari un giorno approderà nei teatri d'Italia. Il suo tentativo di diventare "normale" è fallito nel modo più spettacolare possibile - e per fortuna! Il mondo ha bisogno della sua magnifica, terapeutica verbosità.
📻 Per il resoconto completo dell'avventura civitanovese: Radio Verbosità sul Silenzio - Edizione Straordinaria
PREMIO COLSALVATICO – 2° CLASSIFICATO
23 novembre 2024 | Teatro Politeama, Tolentino (MC)
Racconto premiato: "Il Soliloquio Stellare di Messer Baldassarre Logorroico"
Il mio commento: Quando ho letto "sberleffo elegante e gentile alla magniloquenza" ho pensato: "Ecco, hanno capito perfettamente cosa fa Baldassarre!" È riuscito a convincere una giuria seria che si può essere prolissi con garbo e ironici con eleganza. Ma soprattutto, hanno riconosciuto che in un'epoca di acronimi e comunicazione "digital-efficiente", la sua verbosità è una forma di resistenza culturale necessaria.
PREMIO "RACCONTI SELVATICI" – 3° CLASSIFICATO
24 agosto 2024 | Castello Cantelmo, Pettorano sul Gizio (AQ)
Racconto premiato: "Il Veleno dell'Anima"
Il mio commento: Essere paragonato a Piero Angela per la capacità divulgativa mi ha fatto più piacere del premio stesso. E il fatto che abbiano riconosciuto che si può parlare di temi seri "senza prendersi troppo sul serio" mi ha confermato che la strada dell'ironia terapeutica è quella giusta.
📜 LE RIFLESSIONI DI MESSER BALDASSARRE
"Egregio lettore di questa augusta pagina dedicata ai trionfi della parola scritta, consentite che esprima la mia più sentita soddisfazione per i riconoscimenti ottenuti dal mio umile scrivano.
È particolarmente gratificante osservare come le giurie abbiano saputo riconoscere in questi racconti quella che io definisco 'l'arte della dissertazione applicata alla vita quotidiana'. Che si tratti di lupi filosofi o di gentiluomini stellari, l'importante è dimostrare che ogni storia, per quanto improbabile, nasconde una verità profonda.
Il fatto poi che il mio nome figuri nel titolo di ben due racconti premiati non è, come qualcuno potrebbe maliziosamente pensare, frutto di narcisismo letterario, bensì la naturale conseguenza del mio essere divenuto, nel corso degli anni, simbolo vivente della resistenza all'abbreviazione e paladino dell'eloquenza infinita.
Resto in umile attesa che qualche editore illuminato comprenda il potenziale commerciale di un personaggio che sa trasformare una semplice colazione in un trattato esistenziale.
Devo aggiungere, o benevoli lettori, che la recente vittoria del mio fedele scrivano al concorso appenninico con 'Il Fiume Amnesico' mi riempie di particolare soddisfazione. La sua intuizione di trasformare un corso d'acqua in chitarrista costretto all'uniformità burocratica è stata, devo riconoscerlo, geniale.
Gli scroscianti applausi che il pubblico ha tributato alla metafora dell'improvvisazione fluviale dimostrano quanto sia necessaria una letteratura che restituisca il diritto di danzare non solo ai fiumi, ma anche alle anime umane. Perché se non sappiamo più improvvisare le nostre curve naturali, finiamo per scorrere dritti come tubi di scarico esistenziali.
Con immutata verbosità, Messer Baldassarre Logorroico"
🎭 CONCLUSIONI (PROVVISORIE)
Questi riconoscimenti dimostrano che c'è ancora fame di storie che facciano sorridere senza essere superficiali. In un mondo che tende all'uniformità, premiare la diversità stilistica è un atto di coraggio delle giurie.
E chissà, magari un giorno organizzeremo il primo concorso letterario gestito interamente da Baldassarre. I tempi di lettura si allungherebbero considerevolmente, ma la qualità delle motivazioni sarebbe garantita.




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Ogni commento verrà passato al vaglio del Maestro Logorroico (o, nei giorni pari, di me, suo umile scrivano).
Pazientate: l’attesa è il preambolo del delirio.